A questo punto sono già in paranoia. Davanti a un foglio bianco, con in mano una penna che lascerà un segno indelebile, sono terrorizzato dal non sapere cosa disegnare e intimorito dal produrre qualcosa che tutti guarderebbero come un obrobrio. Mi atterrisce sapere che quel foglio bianco non è solo un foglio bianco, è l'universo con tutte le sue infinite possibilità. Non posso fare a meno di notare che le cose più interessanti avvengono sempre in tempi incalcolabilmente piccoli. In dimensioni ripiegate su loro stesse. Il momento che cercavo è proprio questo, la confusione completa, il dubbio paralizzante. Osservo l'indecisione e le mille scuse che mi passano per la testa, che mi vengono per il solo fatto di dover tracciare una linea su un foglio.
Ok, da dove comincio? Inizio dal lato sinistro perché magari così .....
Oddio, ma quanto lo faccio grande sto disegno? Deve assolutamente venire bene che poi se lo vede qualcuno....
Prima linea, la traccio orizzontale o inclinata? Forse meglio orizzontale perché..... .
Quanto lunga? No, corta che poi se sbaglio ..... .
E dire che quando ero piccolo mi dicevano che disegnavo benissimo. Se mi viene uno schifo lo brucio sto foglio .... ma che cavolo vado a pensare....
Meglio una curva? Uffaaaaaa, sono uno stupido, mi incasino per così poco, perchè diavolo mi sono messo a disegnare..... forse era meglio fare qualcos'altro...!!!! E' ora di smettere di sprecare tempo con le sciocchezze.
Il mio lavoro durante tutta la giornata è questo, guardare le domande e le risposte che mi balenano nella mente. Guardare. Ma non toccare. Qualcuno, da un certo punto di vista, potrebbe dire che sono masochista.
Dubbi esistenziali su azioni banali come può esserlo disegnare. Nessuna di queste domande è mia. Nessuna delle risposte è farina del mio sacco. Sì, i pensieri rimbalzano da una parte all'altra del mio cervello, ma non per questo i dubbi sono veramente miei. Non so se riuscite a capire quello che intendo.
Non ho ancora tracciato una linea e sembra che sia passato un secolo. Sarà forse che disegnare è un'esperienza più intensa di quello che immaginavo?
Proprio quando tutte le domande, come stelle morenti, collassano su loro stesse, vedo che le risposte non hanno importanza. Vedo solo che l'utilità del dubbio si risolve nella comprensione della sua inutilità e, sotto un pioggia di stelle avvizzite, riesco finalmente a fare la prima riga sul foglio.
Penna in mano, margini bianchi del foglio... Quanti viaggi!
RispondiEliminaOccorre lasciarsi andare per riuscire a provare l'ebbrezza della scoperta, della novità, dell'ignoto. Tutto ciò che non prevediamo, che non calcoliamo ci riserva sempre molte sorprese.
RispondiEliminaLasciati avvolgere dal foglio bianco e ascolta in silenzio.....non te ne accorgi subito, eppure esso già parla di te e non è bianco ma racconta i tuoi desideri prima che tu stesso riesca a percepirli.
Dai mystica, scrivi pure tu qualcosa!!! Lascia andare le redini, arrenditi a ciò che hai dentro e scrivi. Sarei curioso di leggere qualcosa di tuo, mi piacerebbe
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