What if I say you're not like the others?


Point Particle è un blog nato per ospitare le idee e i pensieri di chiunque voglia scriverci. Nella sua pur breve vita, ha accolto e fatto leggere pezzi molto diversi, scritti da persone molto diverse. Pezzi che forse raccontano la storia di chi li ha scritti, o magari l'accarezzano soltanto. Frutti di un'ispirazione che a volte riesce a disporre le lettere una di fianco all'altra proprio in quel modo che ti fa provare qualcosa di speciale. Un'ispirazione che si è manifestata in persone normali, come te e come me. Persone che hanno deciso di condividere qualcosa con chiunque passasse di qui, anziché perdere i propri pensieri nei meandri della mente.
Perché chi deposita qualcosa in questa piccola banca non ha niente da perdere, ma chi apre questa pagina e legge qualche pezzo ha molto da guadagnare.
E allora... Buona lettura!

lunedì 1 marzo 2010

Fly One Time - Mettere le ali


Amo il mio lavoro perchè adoro viaggiare.
Quindi se, come oggi, mi trovo a bordo di un aereo e di fronte a me non c'è una bizzarra distesa di strumenti e monitor ma semplicemente il colorato schienale di un sedile, soddisfatto mi guardo intorno e mi godo questo breve volo.
Da passeggero.


Mentre il 737-400 della PP International Airlines si solleva leggero dalla pista 26 sinistra di London Gatwick ed i primi pallidi raggi di sole iniziano a filtrare oltre la densa coltre di nubi, cerco di interpretare pensieri e stati d'animo delle persone che mi circondano.
So per esperienza che per la maggior parte di loro il volo appena intrapreso non significa altro che due ore di ansia o noia da qui alla nostra destinazione. Per me non è così.


Non ho mai pensato l'aereo come un banale mezzo di trasporto. Il volo conserva un fascino ed una pura bellezza in sé e, per quanto l'abitudine a salire oltre i diecimila metri possa far correre il rischio di abbandonare questi romantici presupposti, per me è ancora così. E' vero, sono un po' di parte...
Ma a tratti mi rendo conto di aver ancora gli occhi di quel bambino che trent'anni fa si spalmava sul finestrino e tempestava di domande genitori, hostess, sconosciuti.


Siamo sopra la Manica mentre il pavimento di nuvole che stiamo sorvolando viene progressivamente incendiato dalla luce del sole che si alza ad Oriente. L'atmosfera nella cabina passeggeri è tranquilla e rilassata. C'è chi dorme, chi legge il Times, chi lavora al suo laptop.

Con gli auricolari nelle orecchie, guardo fuori dal finestrino e lascio che i pensieri scorrano accompagnati dal soffice tocco di un pianoforte e dal penetrante battito di un contrabbasso...
Musica per il mio cuore.
Mi prendo tutto il tempo necessario, allungo le gambe, mi rilasso. Ascolto anche due, tre volte la stessa canzone, mi illumino alla luce delle sue parole.


Mentre l'alba lentamente stende le sue ali vengo pervaso da una dolcissima emozione. Sorrido. In questo sorriso ci sei tu. Ed i tuoi occhi puri e felici.

Quello che ti darò sarà per sempre tuo, custodiscilo nelle tue manine. Conserva ogni giorno i tuoi piccoli e grandi sogni, la fantasia dei tuoi giochi, la spontaneità dei tuoi slanci, l'eterna felicità dei tuoi occhi.


La voce si fa, se possibile, ancora più morbida, gli arpeggi accompagnano perfettamente la progressione dei miei pensieri nei freddi cieli della Francia.

I ricordi più dolci non si fanno desiderare, sono pronti a comparire improvvisamente dietro ad una nuvola di panna.
Ti vedo sorridere, sei lì.


Tutto questo mi porta più vicino a te con una velocità incredibilmente maggiore di quella a cui viaggia questo aereo.
Già, torno indietro da dove sono venuto. E mi rendo conto che, in fondo, è vera felicità quando si hanno le ali per volare.

A Casa.


2 commenti:

  1. Tra i tuoi post, quelli con Ben hanno sempre qualcosa in più! Grazie.

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  2. è vero Marco e Ben potrebbero inziare una collaborazione!!!:D
    Marco, l'hai già contattato??:P

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