What if I say you're not like the others?


Point Particle è un blog nato per ospitare le idee e i pensieri di chiunque voglia scriverci. Nella sua pur breve vita, ha accolto e fatto leggere pezzi molto diversi, scritti da persone molto diverse. Pezzi che forse raccontano la storia di chi li ha scritti, o magari l'accarezzano soltanto. Frutti di un'ispirazione che a volte riesce a disporre le lettere una di fianco all'altra proprio in quel modo che ti fa provare qualcosa di speciale. Un'ispirazione che si è manifestata in persone normali, come te e come me. Persone che hanno deciso di condividere qualcosa con chiunque passasse di qui, anziché perdere i propri pensieri nei meandri della mente.
Perché chi deposita qualcosa in questa piccola banca non ha niente da perdere, ma chi apre questa pagina e legge qualche pezzo ha molto da guadagnare.
E allora... Buona lettura!

lunedì 11 gennaio 2010

Fly One Time - #0

E poi...Quell'attimo.
Prezioso, intenso, sospeso nello spazio e nel tempo.

Dovrei averci fatto il callo ormai, invece ogni volta è la stessa sensazione: un sottile e piacevole brivido che dal collo scende giù, lungo la schiena. E...


Terra.
Una ricca trama di sentieri luminosi adagiati nell'oscurità mi accoglie.
Una voce familiare e fidata indica la via che docilmente percorro.

Una decina di minuti più tardi sono solo. Passeggio sulla pista.
E' il piacere a cui non rinuncio mai dopo l'atterraggio: osservo, ascolto. In silenzio sento ed assaporo nel profondo ogni suono, ogni sfumatura di luce di questo mondo che sento mio.

E' una fredda giornata invernale e soffia un forte vento da Nord-Ovest.
Intorno a me, lo spettacolo unico dell'arco alpino che circonda Torino.
L'atmosfera è di una limpidezza cristallina tanto che riesco ancora a vedere il Monviso. Ecco, laggiù a Sud-Ovest, il suo profilo superbo ed elegante che si staglia sul cielo di ambra, cobalto e zaffiro.


Già, il cielo. La mia passione fin da quando ero bambino. Ne ero magneticamente attratto e non vedevo l'ora di salire su un aereo per immergermi in quel blu e contemplare il mondo da una prospettiva unica. E poi la magia della cabina di pilotaggio: rimanevo a bocca aperta di fronte a quella distesa interminabile di strumenti ed indicatori misteriosi ed affascinanti...

Una gelida folata di vento mi desta dai piacevoli ricordi. Sono già fuori dal terminal. Un'auto suona il clacson: “E che vuole questo?” penso. Mi giro... Sorrido, mi avvicino e salgo.
Bacio la pilota – è sempre splendida – e mi compiaccio nel vedere che là dietro il terzo ufficiale ha già ultimato le comunicazioni con la mucca ed il gallo in Torre di controllo. Lo accarezzo mentre si gode il meritato riposo.

Dalle casse della radio di bordo batte il ritmo di “Fly one time” e mi scalda ancor di più il cuore.

Decollo. Destinazione: casa.

2 commenti:

  1. Già non vedo l'ora di leggere il #1...
    Grazie!

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  2. Confermo anch'io quanto detto da Andre!
    Tenero il terzo ufficiale e notevole la colonna sonora..!

    RispondiElimina

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