Prezioso, intenso, sospeso nello spazio e nel tempo.
Dovrei averci fatto il callo ormai, invece ogni volta è la stessa sensazione: un sottile e piacevole brivido che dal collo scende giù, lungo la schiena. E...
Terra.
Una ricca trama di sentieri luminosi adagiati nell'oscurità mi accoglie.
Una voce familiare e fidata indica la via che docilmente percorro.
Una decina di minuti più tardi sono solo. Passeggio sulla pista.
E' il piacere a cui non rinuncio mai dopo l'atterraggio: osservo, ascolto. In silenzio sento ed assaporo nel profondo ogni suono, ogni sfumatura di luce di questo mondo che sento mio.
E' una fredda giornata invernale e soffia un forte vento da Nord-Ovest.
Intorno a me, lo spettacolo unico dell'arco alpino che circonda Torino.
L'atmosfera è di una limpidezza cristallina tanto che riesco ancora a vedere il Monviso. Ecco, laggiù a Sud-Ovest, il suo profilo superbo ed elegante che si staglia sul cielo di ambra, cobalto e zaffiro.
Già, il cielo. La mia passione fin da quando ero bambino. Ne ero magneticamente attratto e non vedevo l'ora di salire su un aereo per immergermi in quel blu e contemplare il mondo da una prospettiva unica. E poi la magia della cabina di pilotaggio: rimanevo a bocca aperta di fronte a quella distesa interminabile di strumenti ed indicatori misteriosi ed affascinanti...
Una gelida folata di vento mi desta dai piacevoli ricordi. Sono già fuori dal terminal. Un'auto suona il clacson: “E che vuole questo?” penso. Mi giro... Sorrido, mi avvicino e salgo.
Bacio la pilota – è sempre splendida – e mi compiaccio nel vedere che là dietro il terzo ufficiale ha già ultimato le comunicazioni con la mucca ed il gallo in Torre di controllo. Lo accarezzo mentre si gode il meritato riposo.
Dalle casse della radio di bordo batte il ritmo di “Fly one time” e mi scalda ancor di più il cuore.
Decollo. Destinazione: casa.
Già non vedo l'ora di leggere il #1...
RispondiEliminaGrazie!
Confermo anch'io quanto detto da Andre!
RispondiEliminaTenero il terzo ufficiale e notevole la colonna sonora..!