Tutti i suoi amici erano partiti ed ora lo pensavano da posti molto più caldi e accoglienti di quella fredda Torino. Molte volte avevano cercato di convincerlo ad andare con loro. Ma lui niente. La sua pigrizia e il pensiero di non farcela a sostenere tutte quelle ore di viaggio lo avevano paralizzato. Per quasi una settimana non si era mosso da casa. La verità era che la sua paura di viaggiare era folle. Di questo e di molto altro aveva parlato per mesi con lo psicologo che alla fine aveva dovuto ammettere di non aver mai trattato un caso così assurdo. Ma era proprio così cari amici, Fred aveva il terrore di volare.
Decise che era il caso di andare al parco. Oggi che era Natale non ci sarebbe stato nessuno, pensò. Aveva visto i giorni prima gente affannarsi per le strade, a strombazzare con i clacson, a mandarsi a quel paese per una precedenza non data, per un semaforo non rispettato, per…e in tutto questo lui se ne stava appollaiato al suo balcone. Timido scrutava. Al parco in effetti non c’era molta gente. Qualche suo collega ogni tanto passando gli faceva un cenno di saluto con la testa. E lui silenzioso ricambiava. La neve era ancora fresca quindi non era roba da poco trovare qualcosa che potesse somigliare a un pranzo di Natale come si deve. E sì perché oggi era Natale e anche il pranzo doveva esserne all’altezza. Non che avesse molta fame, Fred. Ma quasi per routine si era messo a fare un giro alla ricerca di un piatto succulento.
Sulla sua panchina preferita c’erano seduti una donna col suo bambino, così imbacuccato che sembrava un pupazzo di neve, o uno spaventapasseri. A questo pensiero Fred ebbe un brivido lungo tutta la schiena. Ma poi si fece forza e andò loro incontro. La donna aveva in mano un panino che prontamente passò al figlio, invitandolo con un gesto a metterlo in bocca e masticarlo. Il piccolo lo prese e mentre lo portava verso di sé notò Fred arrivare. Sorrise verso la madre, che ricambiò benevola. Si girò e si accovacciò verso il nostro amico. Stranamente non aveva paura, nonostante fosse nero come la pece. Gli tirò divertito qualche pezzo del suo pane, avendo cura di gettarlo in un punto dove la neve non si era posata. Fred aveva il cuore pieno di gioia per questo gesto pieno d’amore. Avrebbe voluto dimostrare la sua gratitudine al bimbo e alla sua mamma, ma sapeva bene che sarebbe stato frainteso. Così fece solo un piccolo inchino con la testa, si avvicinò al pezzo di pane, lo strinse fiero col suo becco, e poi volò via. Verso casa sua. Il pranzo di Natale era pronto. E non era mai stato così felice.
...Ma Fred è un uccello...e ha paura di volare!!!ihihihih
RispondiEliminaAnche qst volta sei stato Bbbbravo Bille...
Laura
davvero bello!!
RispondiEliminaun bel racconto di Natale Bille!!
Federica